lunedì 13 agosto 2007

Ho dato alle fiamme il paradiso

Molti pensano che in Paradiso, a patto che questo esista, non esistono ne fiamme, ne fuoco, ne dolore, ne alcun altro sentimento che non sia la felicità. Ma la realtà è ben diversa, chiunque venga, sostenga e pensi che possa esistere la felicità assoluta, non può negare che la percezione di questa è legata in maniera indissolubile alla presenza del dolore, alla percezione che qualcosa, che qualcuno può ancora farci star male. E allora, se è vero che su questa terra esistono angeli, continuerò a pensare che anche in Paradiso potrò portare il fuoco per dare alle fiamme tutto quello di sbagliato che esiste nel bene e che all'Inferno potrò portare acqua per alleviare le fiamme di coloro che ardono nel bene e nel male di sensazioni e sentimenti contrastanti. La verità è che gli umani sono stupidi e divengono ebeti quando cominciano a pensare che possa esistere un assoluto singolare disgiunto da sinonimi e contrari che rappresentano la nostra realtà, la stupidità di chi pensa che la simmetria spieghi la distanza tra gli opposti e non riesce a spiegare l'evolversi delle stagioni e il roteare delle figure all'interno di spazi circoscritti da dimensioni diverse da quelle che ognuno di noi definisce nel proprio piccolo mondo. E fin quando sarà così penserò di essere un angelo buono e cattivo, pronto a portare il fuoco in Paradiso per riavere le proprie ali. Ti ho avvisito, munisciti di estintori, perchè prima o poi arriverò e scenderò di nuovo con le mie ali. IK

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